Perché utilizzare un ripartitore costi negli impianti di riscaldamento centralizzato?

16 Aprile 2018

Un ripartitore di calore è un dispositivo elettronico che misura il consumo di energia termica di un radiatore. Insieme alle valvole termostatiche, permette di calcolare e contabilizzare con precisione i costi di riscaldamento di ogni appartamento, misura obbligatoria per legge già dal 2016.

Negli appartamenti e negli immobili che fanno uso di un impianto di riscaldamento centralizzato a colonne montanti non è possibile contabilizzare i consumi di energia termica tramite i consueti misuratori.

L’unica soluzione valida sta, appunto, in un ripartitore di costi di riscaldamento.

CHE COS’È LA CONTABILIZZAZIONE INDIRETTA DI UN RIPARTITORE COSTI DI RISCALDAMENTO

Il ripartitore va installato a contatto con il radiatore e legge la differenza di temperatura tra la superficie del radiatore e quella dell’ambiente. Il suo display mostra dei valori che prendono il nome di unità di ripartizione (UdR).

L’UdR non conteggia la temperatura direttamente come un termometro, ma calcola il valore delle emissioni partendo dalla temperatura media del radiatore e dalla temperatura dell’ambiente, integrandole con le differenze di questi valori nel tempo. Esprime quindi dei valori numerici che rappresentano il livello di calore raggiunto. Ogni volta che si raggiunge un livello nuovo, scatta il numero associato.

Per valutare correttamente gli scatti delle unità di ripartizione di ogni singolo radiatore, vanno calcolati dei fattori correttivi K che sono specifici per ogni ripartitore:

Kq = valore calcolato in base alla potenza del radiatore su cui il ripartitore è installato. Dipende da caratteristiche come forma, materiali e tipologia.

Kc = valore fornito dalla casa produttrice del ripartitore. È un parametro di accoppiamento determinato in base al tipo di ripartitore, alla posizione in cui viene collocato, alle caratteristiche tipologiche e di materiale del radiatore su cui il ripartitore viene installato. Corpi scaldanti dello stesso tipo e montati allo stesso modo, devono avere uguali valori di Kc.

Uno dei problemi principali della contabilizzazione diretta secondo la norma UNI 10200 è che una persona sa quanto spende per riscaldare la sua abitazione solo a fine stagione, perché, in una casa il consumo totale  va calcolato considerando i valori di tutti i radiatori, mentre in un condominio, va calcolato considerando i valori dei radiatori di tutti gli appartamenti.

Le UdR, quindi, non misurano un consumo direttamente quantificabile. Indicano piuttosto quali vani (e quali appartamenti di un condominio) hanno consumato di più o di meno rispetto al consumo volontario dell’intero edificio.

Insomma, per conteggiare i costi effettivi del consumo di riscaldamento di ogni appartamento, bisogna confrontare le UdR del proprio riscaldamento centralizzato con i valori di ogni appartamento.

Questo procedimento prende il nome di contabilizzazione indiretta.

COME FUNZIONA GRADUS, IL RIPARTITORE DI COSTI DI RISCALDAMENTO A MARCHIO MADDALENA

Gradus risponde a queste necessità grazie alla sua avanzata tecnologia: due sensori di temperatura misurano l’energia termica emessa dal radiatore e quella presente nell’ambiente.

Il ripartitore Gradus usa una tecnologia conforme alla Norma EN 834 e può essere utilizzato in sistemi di riscaldamento centralizzato, elettrico e a pavimento o a pannelli radianti.

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